Verifica e Analisi dei Report Investigativi
L’agenzia investigativa Atlantica Investigazioni, grazie alla competenza dei suoi consulenti certificati Auditor/Lead Auditor Qualificati UNI CEI EN ISO/IEC 27001:2017 per i Sistemi di Gestione della Sicurezza delle Informazioni, fornisce un servizio di consulenza specializzato che si incentra sull’analisi approfondita delle informazioni e della documentazione presentata nelle relazioni investigative, nonché sulle procedure adottate durante lo svolgimento delle indagini, condotte da altri investigatori privati.
Il nostro intervento si focalizza in particolare sulla validità e sulla pertinenza delle informazioni relazionate nel report investigativo, verificando che la documentazione sia conforme alle normative vigenti e che rispettino il Codice Deontologico impartito dal Garante della Privacy.
Quindi analizziamo e verifichiamo:
- la correlazione tra i dati raccolti e le prove presentate nella relazione investigativa;
- la pertinenza dei dati raccolti e trattati, rispetto all’oggetto dell’indagine;
- la liceità del mandato d’incarico investigativo (in base al Codice Deontologico);
- la corretta applicazione ed il rispetto di tutte le norme in materia di Privacy e GDPR;
- le misure tecnico – organizzative messe in atto dall’investigatore privato, in conformità al GDPR.
Il servizio è in particolar modo rivolto agli avvocati che hanno la necessità di approfondire e verificare la legittimità delle relazioni prodotte dagli investigatori privati e dalle agenzie investigative, al fine di tutelare e difendere i diritti del proprio assistito.
L’investigatore privato è un professionista autorizzato dalla Prefettura che, a seguito di un mandato d’incarico, può svolgere investigazioni per conto dei propri clienti. Le sue indagini possono variare in base agli ambiti investigativi per cui viene impiegato, pertanto può svolgere indagini aziendali, private e per la difesa penale; tali investigazioni vengono eseguite attraverso attività atipiche vero similari a quelle condotte dalla PG, e le risultanze, vengono successivamente riportate all’interno della relazione investigativa.
Appare chiaro che il compito di un investigatore privato implica inevitabilmente una profonda intromissione nella sfera personale e privata delle persone, pertanto è di vitale importanza che il professionista osservi scrupolosamente le norme vigenti, in particolare le Regole Deontologiche concernenti ai trattamenti di dati personali compiuti per svolgere investigazioni difensive o per fare valere o difendere un diritto in sede giudiziaria, ai sensi dell’art. 20, comma 4, del d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101 – 19 dicembre 2018.
Con la sentenza n. 28378/2023, la Cassazione ha sottolineato l’importanza del rispetto delle norme, rendendo nullo qualsiasi provvedimento legale in caso di inutilizzabilità dei dati raccolti.
Sulla base di tali premesse, gli investigatori privati devono quindi trattare i dati solo per il tempo strettamente necessario per eseguire l’incarico ricevuto, verificando sistematicamente la pertinenza e la non eccedenza dei dati raccolti in relazione all’incarico conferito.
Devono inoltre applicare il principio di accountability delineato dall’art. 24 del GDPR che prevede come il titolare dei dati, in questo caso l’investigatore privato, debba mettere in atto misure adeguate tecnico – organizzative allo scopo di garantire e dimostrare che il trattamento dei dati sia condotto in conformità al Regolamento dell’Unione Europea.